Carlo Comensoli nacque a Bienno il 15 febbraio 1894. Orfano di padre, morto da minatore emigrante in Alsazia, si formò sotto la guida di mons. Zammarchi e padre Bevilacqua. Ordinato sacerdote nel 1917, svolse il servizio militare nella prima guerra mondiale come addetto alla sanità fino al 1919. Attivista del neonato Partito Popolare, divenne parroco a Cividate Camuno nel 1937, maturando nel corso degli anni di servizio pastorale un atteggiamento critico nei confronti del fascismo.
Dopo l’armistizio entrò in contatto con gli iniziatori del movimento resistenziale in Valcamonica, da Costantino Coccoli a Luigi Ercoli fino all’incontro con Romolo Ragnoli, col quale avviò un fecondo sodalizio resistenziale, ospitando nella sua canonica di Cividate il comando clandestino della divisione “Tito Speri” delle Fiamme Verdi. Sospettato d’intelligenza coi ribelli, fu arrestato il 25 marzo 1945 e trasferito a Canton Mombello, fino alla liberazione avvenuta il 24 aprile.
Nominato sindaco al suo ritorno a Cividate, si impegnò per tutta la vita nella difesa dei valori resistenziali e nel sostegno alla rinascita economica e sociale della Valcamonica. Creò l’Archivio storico della Resistenza, raccogliendo documenti e testimonianze della guerra di liberazione camuna e stendendo i cosiddetti “Diari Comensoli”, dettagliati registri storico-memoriali indispensabili per la ricostruzione delle complesse vicende resistenziali bresciane.
Morì a Breno il 4 marzo 1976.