ROMA – Questa mattina, 22 aprile 2015, nella splendida cornice del Salone di Alta Rappresentanza del Ministero della Difesa di Palazzo Barberini, alla presenza del Ministro della Difesa, sen. Roberta Pinotti, si è celebrata la prima cerimonia nazionale di conferimento della Medaglia della Liberazione ai partigiani e alle partigiane italiani, segno di gratitudine delle Istituzioni repubblicane ai patrioti e ribelli che settant’anni fa hanno combattuto per liberare l’Italia dalla dittatura nazifascista.
Tra i sessanta insigniti dell’altro riconoscimento, due i bresciani: un fiero e sorridente Virginio Boldini, partigiano della 54a brigata Garibaldi, accompagnato dal presidente provinciale dell’ANPI Giulio Ghidotti; e Agape Nulli, staffetta delle Fiamme Verdi, assente a causa di un piccolo incidente domestico che l’ha trattenuta a Brescia, rappresentata alla cerimonia dal delegato provinciale delle FF.VV. Roberto Tagliani.
Grande soddisfazione e orgoglio nella duplice delegazione bresciana, che ha festeggiato i “medagliati” in attesa di celebrare a Brescia la grande cerimonia di conferimento dell’onorificenza a tutti i partigiani e partigiane bresciani.
Nel consegnare la medaglia, il Ministro ha espresso la gratitudine di tutte le Istituzioni repubblicane, e non solo del Governo: un grazie a questi uomini e donne di ieri, guide e modelli per le giovani generazioni.
La Pinotti ha detto loro:
«Non stancatevi di parlate con i giovani; raccontate loro cosa è stato, fateli appassionare alla storia della Resistenza, la più bella espressione della storia italiana; parlate della paura e della forza, dell’incoscienza e del coraggio generoso per cui oggi siamo qui, a settant’anni di distanza, a dirvi solennemente: grazie!»
Nell’emozionante attesa, fatta di strette di mano, abbracci, qualche lacrima di commozione e tanta, tanta fierezza, tutte le Associazioni partigiane nazionali hanno ribadito la necessità di una narrazione corale e attenta ai valori condivisi e inalienabili della Resistenza e della Costituzione: da difendere senza strumentalizzazioni, tanto oggi che si celebrano gli eroi, quanto domani, e ogni giorno: perché quella Storia ci riguarda e ci fa riconoscere come italiani.
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