Le parole della Preghiera del Ribelle di Teresio Olivelli sono lo sfondo della Route di Orientamento alle Scelte di Servizio (ROSS) vissuta, da più anni, sulle montagne bresciane:
Sui monti ventosi e nelle catacombe delle città,
dal fondo delle prigioni, noi ti preghiamo:
sia in noi la pace che tu solo sai dare.
Per chi è scout, nella branca chiamata RS (Rover e Scolte, il tratto conclusivo del percorso educativo scout, che accompagna fino ai 21 anni), vivere una route è l’esperienza più impegnativa e nel contempo significativa, che lascia un segno indelebile: si fa strada, con lo zaino, insieme agli altri, con il sole o con la pioggia. È vita comune, ventiquattr’ore su ventiquattro, per più giorni. Si incontrano persone, luoghi significativi, si prega con lo sguardo spalancato su orizzonti di bellezza. Si condividono racconti, musica, sorrisi, qualche lacrima. Così, anche quest’anno, la Route “Sui monti ventosi”, vissuta dal 22 al 27 aprile, partendo dalla città di Brescia e salendo sui monti fra il Garda e la Valle Sabbia, monti che, proprio a ridosso della Repubblica di Salò, hanno dato riparo a partigiani, hanno vissuto scontri, fra Carvanno, Treviso Bresciano, Provaglio Valsabbia, il Besume, il Prato della Noce.
Dunque, 20 giovani, da più regioni d’Italia (Lombardia, Veneto, Trentino, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio), con capi e cambusieri si sono incamminati partendo da piazza della Loggia, luogo simbolo della città, riflettendo sulla città di oggi (incontro con il vicesindaco Federico Manzoni), sulle tracce storiche dell’impegno civile e politico dei cattolici (l’Oratorio della Pace, il ricordo dei caduti per la Resistenza nella lapide di Piazza Rovetta), a confronto con l’architettura del Fascismo di Piazza Vittoria e con le ferite ancora vive della Strage del 1974. Da qui, via via, nei giorni seguenti, leggendo e riflettendo sulle pagine di lettere e diari di giovani delle Fiamme Verdi, fino a rielaborare personalmente che siamo, ancora oggi, chiamati ad essere partigiani, cioè a prendere parte, a scegliere di stare dalla parte dei diritti delle persone, dei poveri, della giustizia (significativo e toccante l’incontro con il cappellano del carcere minorile di Bologna), della democrazia e del dialogo (incontrando l’on. Gianni Girelli). A confronto con le parole di Baden-Powell, fondatore dello scoutismo, ci hanno accompagnato Giacomo Perlasca, Ermanno Margheriti, Emi Rinaldini, Tita Secchi, Laura Bianchini, fino allo “schema di discussione di un programma ricostruttivo ad ispirazione cristiana” di Teresio Olivelli, che ha guidato una mattinata di lavoro sulla progettazione della nostra città, oggi.
Emiliano Rinadini scriveva, guardando alla ricostruzione “un gruppo di pochi dovrà iniziare con una pazienza grande, ma con una grande speranza altrettanto estesa, una rigenerazione capillare dell’umanità, con l’esempio. […] Sarà necessario allora un tempo lungo di pace, di silenzio, ma di grande lavoro interiore”, lo scoutismo ha nella sua Legge e nella sua Promessa l’impegno a fare il nostro meglio “per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese, per aiutare gli altri in ogni circostanza, per osservare la Legge scout”, legge intrisa di lealtà, di servizio, di rispetto, laboriosità e generosità. Scoutismo e “scelta partigiana” (oggi non violenta, sempre pensata e pregata) sono, senza dubbio, legati uno all’altra. Anche questa Ross, intensa e profonda, l’ha confermato, e l’abbiamo letto nelle parole, spontanee, scritte dai ragazzi nel “Salmo della strada” da loro composto in una giornata di silenzio, cammino e dialogo a coppie: “O Signore, guidaci nell’allenare la resistenza rispetto alle fatiche terrene e spirituali. Camminiamo sulle orme delle Fiamme Verdi e grazie a te la loro memoria non s’è perduta: sono simbolo di resistenza ed espressione dei tuoi insegnamenti”.
Grazie alle Fiamme Verdi, quelle di ieri, che ci hanno donato con il loro sacrificio un’Italia bella e libera. A quelle di oggi, che tengono viva la memoria, ci hanno sostenuto, ci chiedono di ricevere ogni giorno l’eredità dell’impegno partigiano.
Davide Guarneri – Capocampo ROSS “Sui monti ventosi” 2025









