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Una casa per disabili intitolata a Teresio Olivelli dalla Caritas tedesca

Hersbruck: un nome tristemente famoso nella geografia del terrore nazista. Nel lager che qui venne aperto nel 1944, affinchè fossero realizzate delle gallerie nelle montagne e colline circostanti, in cui installare delle fabbriche al riparo dei bombardamenti,  il 17 gennaio 1945, a soli 29 anni, trovava la morte Teresio Olivelli.

Un fisico minato da mesi di privazioni e di violenze era stato definitivamente piegato da un violento calcio allo stomaco ad opera di un kapò, intervenuto contro Olivelli perché continuava a difendere i propri compagni di prigionia.

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Ebbene, proprio a Hersbruck, la Caritas della provincia di Norimberga e quella di Hersbruck nello scorso mese di febbraio 2018 hanno aperto una grande casa su tre piani per disabili psichici e per persone con necessità di cure palliative. E l’hanno chiamata “Olivelli Haus” (Casa Olivelli). Poi, alcuni giorni fa, esattamente venerdì 5 ottobre nel corso di una solenne cerimonia sulla casa è stata scoperta una lapide con l’immagine e il nome di Teresio Olivelli e delle scritte che ricordano il suo martirio. Da Brescia hanno partecipato alla cerimonia Alberto Franchi, in rappresentanza delle Fiamme Verdi; Anselmo Palini, insegnante e saggista, autore del volume fresco di stampa “Teresio Olivelli, ribelle per amore” (editrice Ave) e la giornalista Anna Della Moretta inviata del Giornale di Brescia.

Nel corso della lunga e solenne cerimonia sono intervenuti, alla presenza di un folto e attento pubblico, il Presidente della Caritas della provincia di Norimberga e quello della Caritas di Hersbruck; il sindaco di Hersbruck, Robert Ilg; un rappresentante del presidente della provincia; l’arcivescovo di Marberg, Ludwig Schick, che ha benedetto e scoperto la stele con l’immagine di Teresio Olivelli. L’arcivescovo Schick ha poi ribadito che sente il dovere personale di promuovere tra le sue parrocchie il ricordo di Odoardo Focherini, Josef Mayr Nusser e Teresio Olivelli, beati della Chiesa cattolica e martiri del nazismo, uccisi tra il 1944 e il 1945 nel territorio della sua diocesi.

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Tutti gli intervenuti nel loro discorso hanno dimostrato di conoscere in modo approfondito la vicenda di Olivelli. Lo scultore Uli Olpp ha poi spiegato il senso della lapide che ha realizzato.

E’ toccato quindi intervenire al bresciano Alberto Franchi che, in un perfetto tedesco, ha ricostruito l’influsso che determinati ambienti e persone di Brescia hanno avuto sul giovane Olivelli, appena tornato dalla Russia, aiutandolo a maturare la scelta di attivarsi nella Resistenza. Anselmo Palini ha poi brevemente illustrato il senso del proprio libro su Olivelli, facendone dono di una copia omaggio al vescovo, al sindaco e ai dirigenti della Caritas.

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Si è trattato per tutti di una giornata veramente emozionante, accompagnata da intermezzi musicali di due bravi musicisti del posto e conclusa con la visita alla “Olivelli Haus”.

Di fronte alla “Olivelli Haus” vi è una casa di accoglienza realizzata dalla Chiesa protestante. All’ingresso di questa casa una lapide ricorda il sacrificio di Dietrich Bonhoeffer, il grande teologo protestante impiccato a Flossembürg il 9 aprile 1945.

Abbiamo così, una di fronte all’altra, come due stazioni di una via crucis ecumenica.

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