Associazione

Brescia

aderente alla

Federazione Italiana Volontari della Libertà

Menu

“Aspettando dal cielo la luce e il suono”. Ricordando il Natale 1944

Con due locandine originali preparate da Edoardo Nonelli la popolazione dell’Alta Valle è stata sollecitata a partecipare ad una iniziativa eccezionale per ricordare la notte di Natale del 1944 celebrata in montagna dai partigiani. A proporla è stata l’Associazione Fiamme Verdi con la collaborazione di Enti ed Associazioni, organizzando due incontri: uno a Vezza d’Oglio e uno in Mortirolo.

Con il supporto del Comune e della Pro Loco di Vezza d’Oglio, come pure dell’Ecomuseo della Resistenza in Mortirolo, si inizia la sera di martedì 27 dicembre nella cornice della stupenda chiesa parrocchiale di Vezza d’Oglio, con la presentazione di un med-ley di canti e recite : “Aspettando dal cielo la luce e il suono”.

Il coro “Voci della Rocca”, diretto da Pier Carlo Gatti, ha proposto una serie di canti del suo ricco repertorio, raccogliendo il plauso del pubblico che ha seguito con devoto silenzio ogni brano. Alcuni canti sono poi stati egregiamente accompagnati e resi ancor più suggestivi dal supporto delle note dell’organo.

L’intermezzo fra i vari canti è stato un susseguirsi di letture di ricordi dei sacerdoti che celebrarono con i partigiani la Santa Messa del Natale 1944 nei vari appostamenti in montagna. È toccato a Marco Ghizzardi dar voce ai ricordi, pescando nel pregevole libretto edito a cura della Biblioteca Civica di Cividate Camuno nel 1974, raccolta di testimonianze dei sacerdoti che trent’anni prima avevano “assistito” i partigiani in quella speciale notte natalizia. “Un ricordo del passato operante nel presente; – è scritto nella presentazione – il tentativo per ritrovare, sul filo della memoria, la testimonianza intensa di infiniti ed umili sacrifici vissuti nella certezza di scavare, dentro di noi e fuori, un posto sicuro per la pace”. Marco Ghizzardi ha letto i vari brani, con tale intensità e partecipazione che a volte è stato quasi sul punto di interrompersi per l’emozione che lo assaliva.

Calorosi sono stati gli applausi che hanno accolto la coinvolgente esecuzione dei brani musicali ed hanno sottolineato la vibrante lettura delle parole dei sacerdoti, che sottolineavano la particolarità del momento in cui erano state rivolte ai ribelli per amore.

Uno struggente “Signore delle cime” ha concluso brillantemente la serata. Alle voci degli amici di Breno si sono aggiunte quelle di un gruppo di componenti del Coro Baitone di Edolo, presenti all’incontro. Questo affettuoso abbraccio ha fornito maggiore intensità all’esecuzione e ha sottolineato il valore del canto che unisce e affratella.

Mentre porgeva un sentito ringraziamento ai presenti e agli artisti che avevano animato una serata esaltante, Ezio Gulberti ha dato appuntamento per il 3 gennaio al Mortirolo, dove era programmata la seconda iniziativa: rievocazione della s. Messa celebrata la notte di Natale ’44 da don Giovanni Antonioli. Alla fiaccolata Monno-Mortirolo, con la celebrazione della s. Messa presso la chiesina di s. Giacomo, don Battista Dassa ha già sollecitato anche tutti i suoi abituali “camminatori”.

( Eugenio Ferrari )

sdr sdr